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Ponte di Archimede Produzioni
Arti - 2020

Cadevo

“Il fuoco è un elemento distruttivo e rigenerativo. La Sicilia in fiamme negli schermi istallati ed il fuoco vivo della calcinazione in atto, sono opposti dello stesso processo. I guardiani delle piante vengono liberati e il patrimonio genetico più antico viene portato alla luce, si stabilisce un contatto con il minerale alla base di tutto ciò che è. L’audacia nel ricercare il principio sarà abbandono e ascolto, mai presunzione. I tempi sarà la pianta a deciderli, per questo si modulano in divenire canti rituali, stasi e ardore non strutturati con precisione prima dell’evento, sarà una relazione fra le piante, gli artisti e tutti i partecipanti al rito.”

Leonardo Leone



Il collettivo Il Pavone, partendo da un percorso di ricerca intrapreso nelle campagne siciliane, realizza un Elisir in qualità di simbolo del processo di trasformazione e permanenza.

Questa ricerca trae ispirazione anche dalla vita e dalle opere di Joseph Beuys. L’artista tedesco ha sempre sottolineato come la propria arte vada compresa in senso evolutivo, il cui presupposto è da ricercare nelle forme preesistenti alla coscienza umana.

Le piante utilizzate vengono raccolte nei boschi dei Monti Nebrodi e sui monti Sicani sotto la guida del Maestro erborista Aldo Bongiovanni. Successivamente nello studio-laboratorio de Il Pavone a Palermo le piante vengono dinamizzate e quotidianamente immerse in una tintura idroalcolica secondo processi alchemici liberamente interpretati dagli artisti.

I barattoli di vetro contenenti le piante in macerazione vengono collocati dentro dei contenitori di legno a forma di clessidra, funzionali al processo di trasformazione. I barattoli con il loro contenuto verranno trasportati dagli artisti fino al luogo dove avviene la performance conclusiva che coincide con il completamento dell’Elisir.

Durante la performance nello spazio allestito per il rituale, i fluidi dei vari barattoli vengono uniti in un unico “contenitore madre” ed a questi vengono uniti miele e vino selezionati nel territorio della performance. Le piante ormai asciutte vengono trasformate attraverso un processo di calcinazione che vede l’estrazione con il fuoco dei minerali dal vegetale. L’elisir viene ultimato attraverso l’aggiunta di queste polveri minerali.

La performance continua nei due giorni successivi in cui l’elisir viene condiviso in più occasioni con gli spettatori e si conclude con l’imbottigliamento in 42 bottigliette da 200ml.

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