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Ponte di Archimede Produzioni
Le fave di Babilonia - Ponte di Archimede Produzioni
Video - 2019

Itikal Al Taii - Le fave di Babilonia

“Itikal Al Taii - Le fave di Babilonia”(7’35”) è una video-intervista realizzata a Budapest nell’agosto 2019 da Genny Petrotta e Giordano Acquaviva.

Il corto è stato prodotto per supportare la campagna di crowdfunding per la pubblicazione della prima edizione italiana del libro “Le fave di Babilonia” dell’autrice irachena Itikal Al Taii.

Da un battello sul Danubio o dal salone di casa, l’autrice condivide le ragioni che le hanno provocato la necessità di raccogliere i suoi ricordi in un libro.

La curatrice dell’edizione italiana Elena Matacena descrive così il testo:

“Sono brevi schizzi, che, come abbozzi d’una scultura, tratteggiano un ricordo che testimonia non solo il destino ancora vivo e sanguinante di chi l’ha vissuto in prima persona, ma la difficile vita d’un popolo, quello iracheno, piegato ed umiliato dalla dittatura, dalle guerre intestine e dall’occupazione.”

Genny Petrotta è nata a Palermo nel 1990.

Ha conseguito la laurea in Spettacolo presso il D.A.M.S di Palermo. Nel 2011 è assistente alla regia per il film "Interno Giorno" di Tommaso Rossellini (2011). Nel 2014 lavora come operatore video per il film "Belluscone, una storia siciliana" di Franco Maresco (2014), vincitore del Gran premio della giuria, sezione “Orizzonti" della Mostra del cinema di Venezia e del David di Donatello; nello stesso anno è l’operatore di “Jean Luc Nancy on dance“ di Giovanni Tusa e Paola Nicita, proiettato alla Biennale di Venezia sezione Danza.

Ha diretto tre video musicali per il compositore go-Dratta e insieme a Emilio Orofino dirige la trilogia "LUX" (2015) prodotta da Il Pavone, collettivo artistico di cui fa parte dal 2013 e con cui continua a produrre video installazioni nell'ambito dell'arte contemporanea. Nel 2016 lavora per Dok Mobile in qualità di assistente al montaggio per il documentario "Digitalcurry". Nello stesso anno partecipa all'Inumani Art Festival (Castell'Umberto, IT) con l'installazione video "Carousel" e al Visioni Notturne Festival (Gibellina, IT) con il video "Marvelous Winter" proiettato anche al Future Landescape Festival (Venezia, IT).

Dal 2017 lavora come producer, fotografa di scena e montatrice per il duo artistico Masbedo con i quali ha prodotto numerose video installazioni in Italia e all'estero (manifesta 12, Schermo dell'arte, loop Barcellona). Dal 2019 collabora con Ponte di Archimede Produzioni e L'Arca di Pan - spazio per le arti con sede in Umbria. Attualmente sta sviluppando con Il Pavone un progetto di video installazione per ipovedenti e il progetto "Omero nel Baltico”.

Itikal Al Taii è nata a Babilonia, l’attuale Hillal.

Si è diplomata in Scultura all’Accademia delle Belle Arti di Bagdad.

Negli anni ‘70 le viene affidata la conduzione del programma televisivo

“Il cinema e la gente”, dove vengono invitati personaggi dello spettacolo, non solo del mondo arabo ma anche noti a livello internazionale, come Roberto Rossellini, Ettore Scola e Vanessa Redgrave.

L’arguzia, la vasta cultura e il fascino della conduttrice regalano sin da subito alla trasmissione un alto indice di ascolto e, allo stesso tempo, l’attenzione del partito “Ba‘th”, che cerca senza successo di assoldarla nelle proprie file. Lo stesso Saddam Hussein, abituato ad avere tutte le donne che vuole, ne è conquistato. Per Itikal l’aria diventa irrespirabile, ogni giorno che passa rischia l’arresto, il suo nome è già sulla lista nera. Sale sul primo aereo che la porta in Ungheria, a Budapest. Qui studia l’ungherese e nel 1986 si diploma all’Accademia di Cinematografia Ungherese in Critica Cinematografica. Ma, col passar degli anni, nasce un bisogno di fare chiarezza dentro e fuori di sé, che la spinge a scrivere.

La situazione in Iraq cambia, nel 2004 torna nel suo paese, dove viene accolta con calore. Malgrado le profonde ferite della storia, non è stata dimenticata.

Italia, 2019, 7’35”.

Credits:

Produzione: Biblioteca Arkès e Ponte di Archimede Produzioni
Regia: Genny Petrotta
Fotografia: Giordano Acquaviva
Traduzione dall’arabo: Chiara Fontana
Traduzione dall’ungherese: Kinga Szokacs, Elena Matacena
Color correction: Francesco Di Gesù